Cos’è il dolore cronico?

 

Il dolore cronico è un dolore continuativo e intermittente che compromette negativamente la qualità di vita di chi ne soffre e difficile da trattare

 

Per spiegare cos’è il dolore cronico occorre prima definire cos’è il dolore in generale. Il dolore può essere definito come un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole conseguente a un danno; questo danno può essere di varia natura, per esempio chimica (abrasione da sostanze corrosive), fisica (ustione da alta temperatura), meccanica (un trauma) o una malattia.

Il dolore cronico può essere definito, dal punto di vista medico, come un dolore che persiste per 6 mesi dal sopraggiunto danno e che dura oltre il naturale tempo di guarigione previsto per un danno di natura ed entità simile (mesi o anni).

I motivi per cui un dolore diventa cronico sono diversi: nella gran parte dei casi esso origina proprio dalla tipologia e dalle caratteristiche della malattia a cui si associa o che lo genera, in altri casi invece subentrano fattori che ne favoriscono la cronicità, come stress emotivi, cure inefficaci o un’alterata sensibilità nella percezione del dolore.

Per le sue caratteristiche di continuità e di ricorrenza (cioè si alternano fasi in cui esso si ripresenta e scompare), il dolore cronico viene considerato non solo un semplice sintomo ma una vera e propria malattia che va curata efficacemente e adeguatamente anche per migliorare la qualità di vita di chi ne soffre. Esso è difatti un’importante causa di sofferenza fisica ed emotiva (depressione), di disturbi del sonno, di forti disagi nella vita sociale, familiare e lavorativa, nonché di disabilità; basti pensare che in Italia il dolore cronico è causa mediamente di 3 settimane di assenteismo dal lavoro e aumenta il rischio di perdita del lavoro. Il dolore cronico è un enorme problema nella popolazione generale: basti pensare che ne soffre fino al 20% della popolazione nei Paesi sviluppati.

Il dolore cronico che si associa a danni nei tessuti, come quello da artrosi alle articolazioni o dolore alla schiena (lombalgia) è chiamato dolore nocicettivo; mentre si parla di dolore neuropatico quando il danno o la lesione coinvolge i nervi e il sistema nervoso: è il dolore caratteristico per esempio della fibromialgia (una malattia reumatica muscolare), del fuoco di Sant’Antonio (dovuto a infezione da virus Herpes zooster), dei problemi ai nervi associati al diabete o all’infezione da virus dell’immunodeficienza acquisita (HIV) o è anche il dolore che compare dopo particolari interventi alla colonna vertebrale.

Il dolore neuropatico è, in particolare, un dolore cronico particolarmente complesso che a causa della sua elevata intensità e durata è molto difficile da gestire e da trattare; si manifesta come una sensazione di bruciore o di scossa elettrica, con occasionali fitte di dolore intenso o lancinante; alcuni studi indicano che il dolore neuropatico sia il dolore più severo rispetto ad altre forme di dolore cronico.

Il dolore cronico è una grossa sfida per il medico perché spesso in vari pazienti esso non ottiene miglioramenti dalle terapie farmacologiche e dagli interventi medici di routine per il controllo del dolore: questi casi difficili – rappresentati soprattutto dal dolore di tipo neuropatico – richiedono quindi una gestione con terapie aggiuntive e tecnologicamente sofisticate.

Fonti

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